La scelta del piano di lavoro è decisiva sotto tutti i punti di vista. Perché oltre a determinare l'aspetto estetico, questa è anche la superficie più sollecitata della cucina. La priorità in questo ambito dev'essere in primo luogo la praticità. La superficie non deve macchiarsi e l’igiene dev’essere garantita, proprio come l'impermeabilità - ancora a distanza di anni non deve risultare alcun segno evidente di usura.
I materiali più resistenti adatti al piano di lavoro presentano un impressionante ventaglio di possibilità. Dalla pietra naturale fino agli agglomerati di quarzo. Dal laminato al legno massiccio, dall'acciaio inossidabile al vetro fino alla ceramica. A ciò si aggiunge la possibilità della libera strutturazione di forme per alcuni di questi materiali. Da valutare attentamente in questo caso sono le basi terminali e gli elementi di transizione alla parete di fondo come pure le nicchie e, infine, la disposizione della rubinetteria e l’integrazione del lavello.
Proprio in questo contesto è importante discutere delle possibilità ergonomiche. Sempre più spesso i piani di lavoro vengono allungati andando a formare dei tavoli da pranzo collegati alla struttura, costituendo anche delle sfide sotto il profilo statico.
È dunque consigliabile un'attenta progettazione preliminare. Occorre considerare che la modifica successiva di alcuni materiali comporta elevati costi supplementari. Anche la fornitura di pietre naturali può richiedere un certo lasso di tempo.